L'Inquisizione in Italia. Gli umiliati

 L'Inquisizione in Italia

Gli umiliati





Gli umiliati

I movimento egli umiliati e altri gruppi dissidenti

Le sperimentazioni religiose dei laici, con la partecipazione delle donne, nelle nuove realtà urbane in espansione e trasformazione ebbero luogo soprattutto nelle due zone molto evolute della Francia meridionale e dell'Italia centro – settentrionale, ma anche in altre regioni. Oltre ai movimenti catari e valdesi, ci furono altri movimenti che partirono da un'analoga esperienza di povertà e di predicazione evangelica, quella degli umiliati, e alcuni gruppi dissidenti simili. 

Gli umiliati

Nello stesso periodo in cui iniziò la testimonianza religiosa dei Valdesi a Lione, un'altra esperienza di ritorno al Vangelo,. Di povertà e di predicazione appassionata maturò in Lombardia tra alcuni laici, gli umiliati. Nel 1184, furono inseriti come Poveri di Lione tra gli eretici elencati nella decretale Ad aboliendam, ma non per questo cessò il buon proselitismo., Erano attivi a Milano, Pavia, Brescia, Bergamo, Piacenza, Lodi e anche in Piemonte e nel Veneto ed erano presenti in vari strati sociali anche in quelli più bassi. Il qualche caso estremo convissero con i valdesi e i catari, come in una casa del comando veronese, verso il 1209, ma in generale cercarono di mettere contrasto con le autorità ecclesiastiche. Innocenzo III alla fine con grande dignità, comprese che la loro esperienza era autenticamente cristiana, e li reintegrò con una sede ad bolle, a partire dal 1201, trasformandoli però in ordine religioso, l'ordine era articolato in chierici, laici non sposati viventi in comunità e laici e sposati viventi in comunità e laici sposati dimoranti nella propria casa. Nel milanese si opposero validamente ai catari, ma la loro forma di eretici non decade facilmente. Infatti il nome di umiliati non venne utilizzato nei documenti papali fino al 1211 e anche in seguito in alcuni casi furono ritenuti patarini cioè eretici. 

Ugo Speroni e gli speronisti

Gli speronisti di cui si sa ugualmente poco sulla base di due manoscritti antiereticali. L'iniziatore di questo caso è noto e fu un giudice piacentino, Ugo Speroni appartenente all'aristocrazia cittadina. Le sue idee furono di breve durata ed esercitarono un influsso molto circoscritto nell'ultima parte del secolo XI. Le scelte degli aderenti non erano legate alla povertà ma dipendevano da una lettura nazionale e spregiudicata della Bibbia in particolare dei testi di San Paolo, proponendo una religiosità tutta interiore, basata sulla comunione con Dio e sulla predestinazione alla grazia senza bisogno dell'ausilio di pratiche esoteriche o della meditazione delle gerarchie ecclesiastiche. 

Gli amalriciani

I seguaci di Amalrico di Bene teologo e filosofo dell'università di Parigi si collocano invece leggermente più tardi nel primo decennio del XII secolo Essi ritenevano di essere all'inizio di una nuova era, quella dello Spirito Santo, che comportava il superamento delle forme sacramentali della Chiesa e una vera conoscenza data dallo spirito che si impadroniva di lo9ro. Le loro concezioni spiritualistiche ed escatologiche furono diffuse dai patriarchi aderenti i preti sparsi in cura d'anime nelle diocesi di Parigi, Lens, Troves, Sangres. Nel 1210 alcuni chierici studenti dell'università parigina furono processati canonicamente, le ossa del maestro riesumate e poste in luogo non sconosciuto, nove amalriciani furono messi al rogo, tre in prigione perpetua, solo uno abiurò. 




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