La Preistoria. L'Età Paleolitica

La Preistoria

L'Età Paleolitica


Bisonte. 12000 a.C. circa. Grotta di Altamira (Spagna).


Cavallo con frecce. Dipinto rupestre della Grotta di Lascaux, Dordogne (Francia)


Bisonte 12000 a.C. circa, Grotta di Altamira (Spagna)



L'Età paleolitica (dal greco palaiòs, antico e lithòs, pietra) si è sviluppata, attraverso diverse fasi di mutazione climatica e di profonde alterazioni dell'ambiente. 
I primi materiali archeologici risalgono all'attività dell'Homo habilis, vissuto tra due e un milione di anni fa. Sono rudimentali manufatti, soprattutto pietre scheggiate attraverso percussione (chopper). 
Sono collocate le fasi dell'Homo erectus (fino a 200.000 anni fa) e dell'Homo sapiens. Quest'ultimo a partire 35000-30000 anni fa, ha avviato in Europa la grande avventura dell'arte figurativa e dell'arte nobiliare, ovvero quella comprendente oggetti ornamentali o d'uso.
In Italia la presenza tra un milione e 800000 anni fa, come in tutta l'Europa centro-mediterranea. 
Ben più importanti sono i siti che testimoniano gli insediamenti di 600-500000 anni fa.  
Le testimonianze dell'Età paleolitica a noi giunte manifestano una concezione magica dell'esistenza elaborata dell'uomo: egli non sa darsi una spiegazione dei fenomeni della natura e il lampo, il tuono, la pioggia, il buio della notte sono eventi spaventosi ed inspiegabili. E' in questo periodo che l'uomo comincia a servirsi dell'immagine per esprimersi: scolpisce statuette, raffigura sulle pietre e sulle pareti delle grotte bisonti, renne, cavalli, cervi, mammuth. Utilizza la tecnica della pittura e incide segni sulle rocce, i graffiti rupestri. 
Le figurazioni hanno un carattere magico e nello stesso tempo un fine pratico. Raffigurando l'animale, l'uomo del paleolitico vuole assicurarsi la sua cattura. L'atto figurativo diviene quindi un momento propiziatorio, una sorta di rito in cui, attraverso un forte processo di astrazione e di partecipazione emotiva, vengono anticipati eventi essenziali. Hanno quindi dimensioni e spesso l'autore sfrutta la sporgenza delle rocce per rafforzarne il volume. 
Grande importanza assume in Europa l'arte parietale del Paleolitico superiore. Particolarmente diffusa in Spagna e in Francia, essa consiste in pitture e in disegni graffiti sulle pareti rocciose.
L'archeologo A. Leroi-Gourhan, ha suddiviso la produzione paleolitica in quattro stili o periodi. 
Il I stile o arcaico, si colloca tra il 30000 e il 23000 a.C. ed è riferito alle testimonianze rinvenute sulle rive del fiume Vézère in Dordogna (Francia). E' caratterizzato da una forte semplificazione delle forme, figure schematiche e simboliche individuate mediante contorni continui. Gli animali, generalmente buoi, bisonti, stambecchi, cavalli, sono per lo più graffiti sui dolci rilievi delle grotte. Importanti rilevamenti sono La Ferrassie e Laussel. 
Nel II stile, sviluppatosi tra il 23000 e il 17000 a.C., le figure animali, spesso in gruppi, erano veri e propri cicli parietali. Gli animali sono ormai tracciati con segno nitido e flessuoso, anche se ridotto spesso al contorno, e mancano, talvolta alcuni particolari delle zampe. 
Le figure del III stile, diffusosi tra il 17000 e il 15000 a.C., ad una maggiore definizione del tratto associano l'attenzione alle macchie di colore, soprattutto in ocra e in grigio. I corpi massicci mettono tuttavia in evidenza zampe piccole e sproporzionate, che appaiono quasi incoerenti con parti dell'animale rese addirittura in scorcio, come le corna. Appartengono a questo stile le figure delle grotte di Lascaux, di Pech-Merl, Roc de Sers (Francia) e di El Castillo (Spagna). 
La tecnica realistica giunge a maturazione nel IV stile, sviluppatosi fino all'8500 a.C. circa. L'uso dei bruni e delle ocre è calibrato dai grigi di contorno, ottenuti con polvere di carbone. L'artefice utilizza con abilità lo scorcio, per offrire un saldo senso del movimento o della possenza dell'animale. 
Un bisonte dipinto sulla roccia, scoperto nelle grotte di Altamira (12050 a.C., circa), in Spagna. L'animale è in movimento: l'interesse di chi lo ha dipinto è tutto rivolto ai momenti di azione della caccia. Ogni linea dà il senso della velocità dell'animale ed insieme della rapidità con cui il cacciatore dovrà colpirlo. Nell'azione on c'è tempo per i particolari pochi cenni bastano a dare il senso della corsa: la groppa inarcata, il capo chino, la flessuosità delle zampe. 

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