Bertel Thorvaldsen

 Bertel Thorvaldsen


La lontananza dalle passioni


L'unico scultore che appariva in grado di competere con Canova fu Bertel Thorvaldsen (1770-1844), nato e morto a Copenaghen ma vissuto a Roma (dove era arrivato nel 1797). Roma allora era ancora la capitale mondiale delle arti, capace di attivare artisti da ogni dove sia per i suoi resti classici, sia per la presenza delle opere di Raffaello e di Michelangelo. 

Per Thorvaldsen gli inizi non furono facili, tanto che egli stava per rientrare in patria quando nel 1802 modellò il Giasone (riprodotto in marmo solo nel 1827) che gli avrebbe dato la notorietà. Ispirandosi all'antico ed in particolare ai canoni di Policleto, ci dà dell'eroe una versione esangue, quasi astratta, sottratta ad ogni passione e ad ogni movimento. Anche Canova intendeva pervenire alla compostezza, ma tale che facesse presagire la lotta che si era svolta in antecedenza, mentre nel caso di Giasone non cogliamo nessun segnale di fatica o di tensione e l'eroe ci viene incontro a passi leggeri, apparizione che si direbbe confacente a quell'ideale di bellezza, sostenuto da Winckelmann. 


Bertel Thorvaldsen, Giasone, 1802-1827. Marmo, altezza 242 cm. Copenaghen, Thorvaldsen Museum. 


Dall'eroismo alla grazia

Affermatosi nell'ambiente romano, a Thorvaldsen, si pensò quando, arrivando Napoleone nel 1812 a Roma, si vollero rinnovare le decorazioni delle Sale del Quirinale. Egli eseguì il Fregio di Alessandro, una fascia a stucco lunga oltre trenta metri, in uno dei saloni delle feste: il soggetto era l'ingresso di Alessandro Magno, allusivo all'arrivo di Napoleone a Roma. I contemporanei gridarono al miracolo, sembrando loro che fosse improvvisamente risorta la statuaria greca. 
Con lo scultore danese si concludeva così la parabola del Neoclassicismo, a cui ora si addiceva un clima meno turbato e privo di qualunque eroismo. Anche messo di fronte agli dei dell'Olimpo, Thorvaldsen preferisce, per le sue sculture, quelli meno folgoranti e invece più intimi, seducenti, familiari e fin troppo aggraziati come le Muse, Le Grazie, Ganimede che dà da bere all'aquila. 


Bertel Thorvaldsen, Ganimede dà da bere all'aquila di Giove, 1817, Marmo, alt. 93,5 cm, largh. 118, cm. Copenaghen, Thorvaldsen Museum. 


Bertel Thorvaldsen. Le tre Grazie. 


Bertel Thorvaldsen. Le Muse.



Bertel Thorvaldsen. Il fregio di Alessandro. 












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