La magia. Premessa

La Magia

Premessa


Mago adepto di Satana


Strega di campagna 


La magia è parte integrante della nostra cultura. C'è qualcosa che preme e che si trova al di là dell'apparenza, al di là di quanto risulta tangibilmente connesso con le regole della fisica, ascrivibile tra i parametri della scienza. 
In alcuni casi non vi è una netta separazione tra pensiero religioso e pensiero magico (emblematiche in questo senso sono le esperienze della preistoria); ma già dall'antichità si poneva in rilievo la differenza tra quanto era culto consolidato, inserito in un preciso iter rituale, e quanto apparteneva a mere pratiche magiche, cioè a una dimensione dominata da fini pratici e materialistici, del tutto priva di istanze religiose.
Anche nel nostro mondo contemporaneo, da un lato siamo immersi in uno spirito positivistico, sempre alla ricerca di dimostrazioni che soddisfano modelli matematicamente ripetibili. Dall'altro abbiamo l'irrazionalità più esasperata, che accetta come realtà ogni forma di magia, di mitologia, di divinazione. Oggi la magia, i culti esoterici e il satanismo non hanno più il loro luogo deputato nelle campagne, bensì nelle città industriali, dove certi valori venuti meno e si sono affermate prospettive esistenziali basate solo sul profitto immediato. 
La magia, è oggetto di credenza: la fede in essa precede necessariamente l'esperienza, pertanto <<la credenza nella magia è quasi obbligatoria, a priori, e perfettamente analoga a quella della religione>>. 
La magia ha tanti aspetti, tante facce, tanti ruoli. C'è una grande differenza tra la magia della fattucchiera contadina e quella del mago che dice di essere adepto di Satana. 
De Martino, <<il momento magico diventa percepibile di volta in volta il suo esatto significato storico solo quando venga giudicato nella dinamica di un particolare contesto culturale, nel plesso vivente di una civiltà, nella concretezza di una definita epoca morale e mentale>>.
La magia non ha storia, nel senso che riceve il proprio senso storico dal processo culturale in cui è inserita. Inoltre è per definizione materia statica, ripetitiva, che non ricerca un'evoluzione nell'esperienza, ma afferma il proprio modus operandi secondo procedure fisse e stereotipate. 
Tra contrasti e risonanze, ogni civiltà ha nella magia un referente dialetticamente impegnato a fornire, comunque delle risposte. Ma, soprattutto, ogni società trova nella pratica magica un'opportunità per scorgere una strada <<altra>>; attraverso la quale abbattere i limiti dell'umana fragilità.  

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