Le premesse del Novecento. Dal postimpressionismo al Novecento. Le secessioni di Monaco, Berlino e Vienna

Le premesse del Novecento

Dal postimpressionismo al Novecento


Paul Cézanne. La montagne Saint-Victoire et le Chateau Noir. 1904-1906




Il Novecento artistico si apre con un profondo conflitto. Erano venute meno all'arte visiva delle caratteristiche che l'avevano distinta per millenni: la necessità di celebrare la storia e di porsi come supporto alla narrazione, assorbite dalla fotografia e dal cinema di carattere documentario; la necessità di porsi come elemento educativo, visto che l'uomo occidentale si avviava a non essere più prevalentemente analfabeta; la spinta alla decorazione, avviata da stoffe e manufatti artigianali. Si perdeva così la maggior parte dei motivi per cui l'arte era stata, eteronoma, cioè dipendente da altre discipline o da esigenze che non avevano a che fare con essa, e si sviluppava l'idea di art pour l'art, 'arte per l'arte', cioè di ambito disciplinare in piena autonomia a cui veniva chiesto solamente di esprimere senso. L'arte del Novecento diventa un campo di autonomia del pensiero. Essa non è tenuta a rispondere ad alcuna esigenza esterna a se stessa, almeno in quei Paesi nei quali non è stata imbrigliata da diktat autoritaristici di varia natura. Ma eteronomia e autonomia continueranno a incrociarsi per tutto il secolo, dal momento che l'impegno politico e didattico è spesso tornato in auge non soltanto nei Paesi autoritaristici, ma anche laddove l'artista si è sentito vincolato a una spinta etica che gli imponesse un rapporto con il sociale. 
Una visione fortemente autonomistica dell'arte è incarnata da Paul Cézanne. L'artista francese è da molti considerato il padre della pittura moderna.
Egli passò gran parte della sua vita a dipingere la montagna Saint-Victoire nei pressi di Aix-en-Provence, nel sud della Francia. Cézanne cercò di fissare sulla tela il suo aspro profilo da diverse prospettive. Il massiccio montuoso che domina la pianura sottostante viene dipinto attraverso una scomposizione geometrica mediante ampie pennellate policrome. A questa scomposizione faranno riferimento Picasso e Braque per inventare il Cubismo, primo passo verso l'astrazione geometrica. 
Il quadro cessava di essere una riproduzione illusionistica della realtà per diventare un oggetto regolato da leggi proprie come il ritmo delle forme e l'armonia dei colori. 

Le secessioni di Monaco, Berlino e Vienna


Gustav Klimt. La lotta di Teseo con il Minotauro, copertina di Ver Sacrum per la prima esposizione della Secessione, 1898. 


Joseph Maria Olbrich, manifesto per la seconda esposizione della Secessione, 1898.


Koloman Moser, Manifesto per la XIII esposizione della Secessione, 1902.





Joseph Maria Olbrich, Padiglione della Secessione Viennese, 1898-1999
















Gustav Klimt. Fregio di Beethoven. 1902


Vienna. veduta interna del Padiglione della Secessione, sala del Fregio di Beethoven. 


Benché la Francia abbia svolto un ruolo decisivo fino a tutta la prima metà del Novecento, la Mitteleuropa diede alla storia dell'arte un contributo notevole. 
Momenti fondamentali di questa maturazione furono le Secessioni, movimenti così chiamati per designare la volontà degli artisti che vi partecipavano di rompere con la cultura accademica tradizionale e di creare un'alternativa alle strutture espostive ufficiali. 
La prima a venire fondata nel, nel 1892, fu la Secessione di Monaco guidata da Franz von Stuck (Tettenweis 1863-Tetschen 1928). Il tratto saliente della sua personalità fu peraltro l'essere un grande organizzatore culturale, fondatore nella sua città di un'Accademia da cui passarono personaggi come Klimt e Kandinskij. 
Una scuola in cui si legavano strettamente belle arti, decorazione, architettura e filosofia, avrebbe fatto da modello anche per il Bauhaus. 

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