L'aura. Storia dell'aura. Si sviluppano i chakra e l'inconscio collettivo

L'aura

Storia dell'aura

Si sviluppano i chakra e l'inconscio collettivo


I Chakra 




Il percorso della coscienza passa attraverso vari livelli, che sono i centri energetici detti chakra e di cui parleremo ampiamente, a partire dal primo, la sopravvivenza, al secondo, le emozioni, e avranno la funzione di <<trasformatori>> dell'energia archetipica, fino a quando i clan inizieranno a compenetrarsi e a sentire le stesse cose nel loro cuore: il quarto chakra.  La pittura rupestre diventa un linguaggio universale che tocca il cuore degli uomini e li rende solidali. Si comprendono e si accettano: quinto chakra. La magia dell'arte trasforma tutto, tutti si aiutano a vicenda, gli sciamani si scambiano i loro segreti sulle erbe e piante curative e insieme accrescono la loro conoscenza: sesto chakra. Le relazioni sociali verranno regolarmente da norme che svilupperanno il settimo chakra. E' l'inconscio collettivo che si manifesta attraverso l'arte che accomuna piccoli gruppi di uomini e li riunisce in comunità sempre più numerose, fino a farli diventare veri popoli. 
Nulla è più stabile: non lo è nell'universo figuriamoci sulla Terra. Cambia il clima e di conseguenza cambiano anche i territori e gli esseri che ci vivono iniziano a trasformarsi per adattarsi a questa novità ambientale: 12.000 anni fa l'uomo assiste all'ultima glaciazione. E' ora sufficientemente sviluppato e sapiens per potersi adattare in maniera cosciente. Ma improvvisamente i ghiacci si sciolgono, il livello dell'acqua si alza di 120 metri e cambia la morfologia della Terra, nuove razze di animali si sviluppano per l'adattamento al freddo, i mammuth si estinguono e l'aumento della temperatura e dell'acqua porta abbondanza nel cibo consentendo all'uomo di svilupparsi ulteriormente. 
E si ferma, costruendo con la pietra dei villaggi fatti per durare. 
La vita stanziale cambierà ogni cosa: si sviluppano i rapporti, si fanno dei <<regali>>, oggetti che hanno un valore simbolico e non più necessari alla sopravvivenza, si allarga la coscienza, perché si diventa consapevoli delle intuizioni e dei presentimenti che giungono dall'altra dimensione con i sogni. 
Si completa la formazione dei corpi sottili attraverso un processo di stabilità spirituale: il villaggio diviene un luogo di stabilità materiale con un'architettura durevole, di stabilità economica per lo sfruttamento del territorio e di stabilità sociale, perché le persone manifestano il desiderio comune di vivere insieme per riprodursi e vivere più a lungo. Scompaiono i clan e la poligamia e si crea la famiglia costituita da un uomo, una donna, i propri figli e i genitori. Ma il villaggio è anche un luogo di stabilità spirituale e simbolica, perché vi si conservano i corpi degli antenati sottoterra, vicino a dove si vive. 
Si allunga la vita fino a 38-40 anni. I gruppi sono sempre più ampi, e divengono necessarie delle regole attraverso leggi e autorità: con il settimo chakra l'uomo si collega con le leggi dell'universo e con quelle divine. Ovunque nel mondo vengono innalzati monumenti giganteschi verso il cielo: è un omaggio alle divinità di cui l'homo sapiens si immagina figlio. Si sviluppano città sempre più grandi e la competizione tra di loro, che ha come conseguenza conflitti politico-religiosi. 
Le città-stato esplose attraverso le specializzazioni, la tecnologia, che grazie alla scrittura si è universalizzata, si è diffuso il sapere e il controllo delle materie prime, ma anche l'allontanamento della natura. Si era manifestato il mito del bambino umano con la madre animale. Così attraverso lo stesso amore, la stessa sofferenza, si può anche amare l'animale, parlando al lupo come al bambino, un linguaggio comune che porta ad addomesticare l'animale: il lupo da nemico diventa cane, il miglior amico dell'uomo. Si sono addomesticati anche altri animali: il bue, il maiale, la capra, il montone e, più recentemente il cavallo. Questo <<addomesticare>> rappresenta una rivoluzione, non tanto da un punto di vista economico, ma soprattutto spirituale: l'uomo si appropria degli animali e della natura con l'agricoltura, addomesticando anche i vegetali attraverso una selezione di piante selvatiche. 

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