L'aura. Storia dell'aura. Inzia il viaggio della coscienza

L'aura

Storia dell'aura

Inizia il viaggio della coscienza



Noi siamo i figli di più di 50.000 generazioni. Un milione e 800.000 anni fa l'homo abilis disponeva di 600 c.c. di cranio. Dopo circa 800.000 anni, l'homo erectus aveva un cranio di 1000 c.c. Questo uomo si ripara per la notte, mangia le radici e la selvaggina, e nella caccia fatta in gruppo, si attribuisce dei ruoli: c'è chi stana l'animale, chi lo rincorre, una volta ucciso, lo si porta al villaggio dove viene distribuito per gerarchia. La caduta casuale di un animale in una buca fa nascere l'idea della trappola. Le immagini della cattura dell'animale le conosciamo perché sono rimaste impresse nelle caverne. 
Sul corpo diminuiscono i peli e quindi l'uomo si ricopre di pelli. Comincia a ridere e a sviluppare il senso estetico: quando scopre una pietra diversa dalle altre la mette da parte per farne un ornamento da guardare: la pietra diventa un'altra cosa ancora. La sua pietra è il suo simbolo di potere: è la pietra del capo. Poi 100.000 anni fà nasce un individuo con la fronte diritta e privo di peli: è l'homo sapiens. 
Muta il fisico, aumenta ancora la massa cerebrale e la capacità di comprendere concetti astratti, di ricordare e di fare associazioni, il linguaggio si evolve. L'homo sapienes sogna e nel sogno crede di viaggiare in un'altro mondo, un mondo parallelo dietro ai suoi occhi, che si affianca alla vita: ciò che accade qua è collegato a ciò che accade nell'aldilà e quando al risveglio racconta di un viaggio straordinario nell'aldilà, prova l'esistenza di <<altro>> da quello che si vede con gli occhi fisici. Un altro mondo in cui tutti andiamo una volta addormentati: il mondo dei sogni, quello in cui vanno gli uomini dopo l'ultimo respiro, dove non si ha più fame, né freddo, la vita continua altrove, una vita dopo la morte. 
Dal momento in cui l'uomo inventa la sepoltura, i sassi vengono disposti intorno al corpo della persona appena scomparsa per rappresentare la morte. E nel momento in cui vengono posati i fiori sul corpo non si perde più colui i colei che si ha amato. Quando uno di noi ha avuto un'esperienza in cui ha vinto la morte, anche i parametri con il quotidiano subiscono cambiamenti radicali. Si avvia quel processo di riunificazione che è la base del pensiero religioso, è il nuovo immaginario che ha dotato l'homo sapiens di un potere straordinario, la fede.  

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